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Per carità: la lotta al trucchetto ci sta, e favorisce evidentemente tutti quei siti "onesti" che si basano sul proprio lavoro e su una sana interpretazione delle raccomandazioni SEO di Google per massimizzare la resa dei propri sforzi. Tuttavia, dato che - come recita un antico proverbio russo - "quando si taglia un albero, volano le schegge", è possibile che a volte si venga penalizzati anche essendo onestissimi, perché la struttura delle nostre attività sul web porta a dei risultati che potrebbero essere mal interpretati da Google.
Un caso specifico è quello dei siti correlati, in cui il rimando continuo da un sito all'altro potrebbe essere interpretato come un link buildning innaturale, e come tale penalizzato dal motore di ricerca di Mountain View.
Come fare?
Su questo tema specifico, Matt Cutts, che tra i webmaster e i SEO è ormai diventato più famoso di Brad Pitt, ha recentemente rilasciato un video che spiega in che modo Google opera per capire se due siti sono o no "fratelli" (pensate, ad esempio, alla relazione tra amazon.com e ad amazon.co.uk).
Ascoltiamolo.
Questo è il caso in cui cerchiamo di immaginare se due siti sono correlati, e facciamo il meglio che possiamo, e se riceviamo un po' d'aiuto possiamo dire a tutti che se questo è un utente tedesco dovrebbe andare su eBay.de o su iltuosito.de, se è francese dovrebbe avere una versione .fr e roba del genere.
Il modo migliore per aiutarci è usare quella cosa chiamata hreflang. Puoi utilizzarla in una pagina web, dove puoi usare i markup per dire "hey su eBay.com la versione francese di questa pagina è qui o la versione tedesca è laggiù". Oppure, se non vuoi avere tutte queste pagine differenti sul tuo sito, puoi anche fare una sitemap e semplicemente dire "OK, qui c'è la versione per un paese e lì c'è la versione per un altro paese".
Tutto ciò è veramente d'aiuto perché noi cerchiamo di capire da dove arrivano gli utenti, qual è la loro lingua, la loro località e cose del genere, e mostrare loro la versione più appropriata della vostra pagina. Ma se voi siete in grado di dirci qual è la versione effettiva di ogni pagina, è meno probabile che venga mischiato tutto quanto insieme.
Che succede, però, se si hanno siti specifici per paese, ad esempio con nomi totalmente distinti e non riconducibili tra loro?
Si tratta, lo sappiamo, di un caso tutt'altro che raro - senza contare che spesso abbiamo siti differenti perché brand distinti di una stessa corporate, a prescindere dalla lingua.
In questo caso, spiega Cutts, bisogna andarci con i piedi di piombo.
Se hai materiale in un'unica area, ad esempio .com, e hai 50 o 100 siti differenti, starei molto attento a linkarli tutti insieme.
Insomma, il messaggio è chiaro: se hai molti siti di diverse lingue, puoi procedere facilmente con il tag hafrlang per smistare correttamente il traffico. Se però i siti si differenziano tra loro per contenuto e non per linguaggio o per area, allora occorre procedere con molta cautela o, meglio ancora, non linkarli affatto tra loro, per evitare di essere duramente penalizzati da Google.
Gli amici SEO sono avvertiti.