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In questo articolo ti parlo di:
- Mito del Content Marketing #1: L'attività di Content Marketing consiste nel creare un blog, una pagina Facebook, un report.
- Mito del Content Marketing #2: Quando ho finito di pubblicare, ho finito il mio lavoro
- Mito del Content Marketing #3: Devo scrivere degli argomenti di cui si parla di più per guadagnare visibilità
- Mito del Content Marketing #4: La pubblicazione di contenuti è una questione di quantità
Il web, si sa, è luogo dove imperversano miti, leggende, false verità. Ce n'è in abbondanza in tutti i campi, e il Content Marketing non è certo da meno. Tra i mille prestigiatori che tirano fuori dal cappello tutto e il contrario di tutto, mi sono divertito a isolare per te quattro miti che secondo me sono i più interessanti, perché quelli che più facilmente troviamo nelle pratiche sbagliate di mille aziende piccole e meno piccole.
Vediamoli insieme
Mito del Content Marketing #1: L'attività di Content Marketing consiste nel creare un blog, una pagina Facebook, un report.
Quante volte lo abbiamo sentito? C'è una schiera abbastanza nutrita di persone che ritiene di fare attività di Content Marketing solo perché ha avviato un blog aziendale. Chi mi legge da più di due giorni, sa che non mi stancherò mai di spiegare che non è così. Tutt'altro: una qualsiasi attività di Content Marketing efficace ha il blog aziendale (ammesso che ce ne sia bisogno), la pagina Facebook, la pubblicazione di un ebook come punto d'arrivo.
Di cosa?
Ovviamente, di una strategia articolata che sia funzionale agli obiettivi di business.
Non può esistere Content Marketing senza una Content Strategy (se hai dubbi su quale sia la differenza tra questi due concetti, ti consiglio di dare un'occhiata qui), così come in generale non può esserci attività di marketing se non ha alle spalle un marketing plan che contempli metodologie e obiettivi.
Pensaci, la prossima volta che scrivi un post per il tuo blog, pubblichi un messaggio su Facebook, realizzi un video. Chiediti: in che modo aiuta il mio business? Quali accorgimenti devo mettere in atto affinché ciò che sto facendo mi procuri - direttamente o indirettamente - nuovo fatturato, maggiore visibilità, più band awareness per il mio marchio? In che modo, oltretutto, questa singola attività entra in sinergia con quanto fatto finora, e con quanto ho programmato di fare?
L'attività di Content Marketing non consiste nello sfornare contenuti, ma consiste nell'inscrivere questi contenuti in una cornice strategica funzionale al tuo business. Altrimenti, stai perdendo il tuo tempo.
Mito del Content Marketing #2: Quando ho finito di pubblicare, ho finito il mio lavoro
Come dire: ho pubblicato, ora incrocio le dita e spero che quanto ho prodotto interessi qualcuno che voglia poi trarne giovamento. Per carità: ho sempre detto che l'attività di Content Marketing è prevalentemente un'attività tesa a sviluppare il marketing inbound. Questo non vuol dire, però, che debba stare a braccia conserte aspettando che il pesce abbocchi. Tutt'altro.
Una parte consistente del lavoro di Content Marketing è nell'analisi del target, dalla descrizione analitica della Marketing Persona fino all'analisi delle parole chiave più ricercate dalla mia audience, al dialogo con i potenziali clienti sui Social Media, all'ottimizzazione dei canali di comunicazione.
È, forse, proprio questo il lavoro più importante e che meno ci si può permettere di trascurare, pena la totale invisibilità e il conseguente spreco di tutto il lavoro di scrittura e produzione di contenuti.
Mito del Content Marketing #3: Devo scrivere degli argomenti di cui si parla di più per guadagnare visibilità
Ci sono due modi di intendere questo mito. Uno è senz'altro giusto: se voglio acquisire maggiore visibilità sul mio target, il mio lavoro più importante sarà quello di cercare di comprendere quanto il mio target vuole, chiede, ricerca sulla rete. Se produco biscotti, e vedo che una delle preoccupazioni principali del mio target è comprendere quali biscotti siano i più adatti per determinate ricette di cucina, sarà mio interesse concentrare i miei sforzi per compilare un ricettario che veda i miei biscotti nel ruolo di ingrediente principale.
[highlight]Questo è il modo corretto di intendere il Content Marketing.[/highlight]
Qual è il modo sbagliato?
È semplicemente quello di saltare a piè pari la fase di analisi dei bisogni del mio target per concentrarmi genericamente su ciò di cui più si parla in rete. Insomma, se l'argomento del momento sono i Google Glass, per dire, inserirò nel mio blog una serie di articoli che riguardano questo gadget, allo scopo di garantirmi un aumento del traffico sul mio sito web. Tanto, tra gli interessati ai Google Glass, ci sarà pure qualcuno che mangia anche biscotti, no?
Va da sé che questa prospettiva è miope: attirerò, forse, una quantità di traffico sul mio sito, ma nuovi clienti? Evidentemente, troppo pochi e generati in modo del tutto casuale. Senza contare che lo stesso traffico generato sarà quasi del tutto occasionale: non essendo delle autorità nel campo dei gadget tecnologici, non verremo mai presi sul serio.
L'attività di Content Marketing ha uno dei suoi punti fermi nella costruzione di una autorevolezza all'interno della propria nicchia di mercato. Parlare di tutto e di nulla non fa che danneggiare questa autorevolezza. Tienine conto, quando inizierai a scrivere il tuo prossimo post.
Mito del Content Marketing #4: La pubblicazione di contenuti è una questione di quantità
Ovvero: se pubblico 10 post al giorno, avrò più traffico di quanto ne avrò pubblicandone uno ogni due giorni.
In parte è vero. Anzi: sicuramente non bisogna pubblicare in modo erratico (un post ogni tanto, quando mi riesce) e in modo occasionale. Attenti, però, a non commettere l'errore opposto: quello di inflazionare il proprio nome.
Il modo corretto per fare una attività di Content Marketing che abbia lunga vita è quello di redarre e aggiornare un calendario editoriale, e di attenervisi scrupolosamente, in modo da diluire nel tempo l'attività e mantenere costantemente vivo il rapporto con i clienti ed i prospect.
Senza un calendario editoriale, il fallimento della propria attività sarà invece una probabilità concreta all'orizzonte. Così come sarà probabile ogni volta che cercheremo di mettere la quantità sopra la qualità dei contenuti. Meglio, allora, scrivere meno, ma scrivere bene, e in ogni caso diluire e organizzare i temi che caratterizzano i nostri contenuti all'interno di un piano di lungo periodo. Solo così il successo sarà assicurato.
Bene: questi alcuni dei miti che si trovano spesso sul web a proposito dell'attività di content marketing.
Ne conosci altri? Fammi sapere, lascia un commento!