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Come tutto ciò che riguarda i Social Media, anche i Tweet sono ormai diventati un formidabile strumento di marketing. Usati nel modo giusto, i cinguettii nella rete possono catturare l'attenzione sui nostri contenuti, creare un dialogo con altri utenti, porre le condizioni di un coinvolgimento dei destinatari dei nostri messaggi sul web. In altre parole, i Tweet possono diventare con facilità, se utilizzati nel modo giusto, uno strumento di Lead Generation e, in ultima analisi, di vendita.
A questo fine, tuttavia, è necessario che si verifichino alcune condizioni. Anzitutto, è sicuramente indispensabile che i contenuti che proponiamo siano da un lato originali, dall'altro prodotti di qualità, che possano interessare la nostra target audience, coinvolgerla, portarla a iniziare con noi un dialogo costruttivo nel quale poter integrare delle proposte commerciali. Contestualmente, un buon contenuto con una pessima comunicazione è un contenuto perduto, fine a se stesso e incapace di portare valore aggiunto all'azienda per il quale è stato prodotto. E' evidente allora che il più raffinato lavoro di content management a nulla serve se non ha alle spalle una altrettanto raffinata ed efficace strategia di content marketing, ossia di comunicazione in grado di far arrivare questi contenuti nel modo più incisivo possibile al nostro target.
Guardata da questo punto di vista, Twitter, la piattaforma del 140 caratteri rappresenta sicuramente un punto di riferimento per qualsiasi content marketer evoluto, per il suo carattere a metà tra il privato e il professionale, per la sua estrema permeabilità sociale (nel senso che la percolazione di un messaggio lungo la rete può essere tanto rapida quanto ampia) e infine per la quantità media di followers che ognuno di noi ha. In sostanza, un messaggio mandato anche a un gruppo sparuto di persone può essere letto e riletto anche da migliaia di utenti diversi con cui non siamo in contatto, e attraverso questa capillarizzazione sarà possibile aumentare di conseguenza anche il numero di nostri followers.
Il meccanismo che rende possibile queste particolari interazioni si chiama Retweet, e consiste, in pratica, nel forwarding di un tweet che ha catturato la nostra attenzione, a tutti i nostri followers. E' evidente, allora, che il primo requisito di un Tweet che generi Retweet, quindi in ultima analisi di un Tweet efficace, è ancora una volta quello di essere qualitativamente valido e per qualche motivo interessante per il target che vogliamo raggiungere.
Tuttavia, siamo marketers, per cui non ci possiamo accontentare di questo assunto generale. Vogliamo sapere quali sono i requisiti fondamentali per cui un tweet di qualità possa ottenere il massimo del coinvolgimento possibile. Su questo blog era stato già affrontato questo stesso argomento qualche tempo fa. Oggi vorrei però guardare il problema da una prospettiva più scientifica, affidandomi ai risultati di uno studio pubblicato recentemente da TrackMaven con il titolo quantomai pertinente di Retweet Report.
Vediamo allora quali conclusioni possiamo trarne per migliorare la diffusione dei nostri contenuti e rendere i nostri Tweet più efficaci.
1. Quando spedire?
Guardando i dati del report, si può trarre immediatamente una conclusione: la massima efficacia dei nostri Tweet si ottiene quando li inviamo di venerdì. Vi è infatti una strana discrasia tra quando si verifica la massima produzione di Tweets (dal lunedì al venerdì, con un calo vertiginoso durante il fine settimana) e quando abbiamo il massimo numero di Retweets (di domenica).
Ne viene che la maggior parte dei Tweets viene prodotta nelle ore lavorative, ma viene letta con maggiore attenzione durante il week-end.
Lo stesso avviene mettendo a confronto i dati dei Tweets e Retweets nel corso della giornata: tanta produzione nel corso della giornata di lavoro, tanti Retweets dopo le 22:00, quando ogni Tweet riesce a ricevere in media 0,2 Retweets. Insomma, spediamo sempre di sera, mai di lunedì.
2. Non dimentichiamo gli Hashtags
Come sapete, gli Hashtags sono le parole chiave di un Tweet, e si evidenziano facendole precedere da un #, come ad esempio #contentmarketing. Ebbene, nella ricerca si evidenzia che il numero magico di Hashtags per ottenere il massimo di Retweet è 5.
Con questa quantità, il numero di Retweet si triplica rispetto a quello dei messaggi che non contengono nemmeno un Hashtag. Ma non dimenticate anche il link: va messo sempre alla fine, poiché in questo modo aumenteremo sensibilmente il tasso di Retweet.
3. Le immagini, sempre le immagini!
Questo è un assunto diventato ormai luogo comune nel Social Media Marketing, per cui non ci stupisce più. Inserendo un'immagine, otterremo 4 volte più Retweet dello stesso Tweet senza immagini.
4. Retweet, per favore!
"Qual è la parola magica?", ci chiedevano da bambini. Proprio così: se vogliamo massimizzare il numero di Retweet, proviamo ad aggiungere al messaggio un "Retweet, per favore".
Otterremo oltre 2 Retweet in media per ogni Tweet. Provare per credere!
5. Esageriamo!!!!!!
Le maiuscole sono un mezzo sicuro. Tanto più alto sarà il numero di parole in maiuscolo, tanto più alta sarà la percentuale di Retweet che otterremo. Ora, a me NON PIACE URLARE, e di conseguenza NON MI PIACE NEMMENO UTILIZZARE LE MAIUSCOLE IN UN POST, NON PARLIAMONE POI IN UN SOCIAL MESSAGE. Ma tant'è, se volete provare, fatemi sapere se sarete premiati. Di certo, verremo premiati usando i punti esclamativi... ma tanti, però: almeno 8.
Insomma, per ottenere dei Retweet non basta scrivere cose interessanti. Bisogna inserire Hashtags per catalizzare l'attenzione del target giusto, scegliere con cura le ore e i giorni in cui postare i messaggi e infine... bisogna essere educati!
Una bella abitudine da mantenere anche in rete.